domenica 3 giugno 2012

TRA IL PIACERSI E L'AMARSI


Sono abbastanza in là con gli anni, eppure sono ancora qui a chiedermi quale sia la sottile differenza tra il piacersi e l'amarsi.
Se devo sondare nei miei ricordi, più o meno recenti, trovo che ci sono parecchi particolari che mi possono attrarre in una persona. La fisicità é senza dubbio uno dei primi elementi, ma questo non vuol dire che una persona mi debba piacere per intero. Anzi, di solito si tratta di un suo particolare che però mi risulta talmente attraente da far passare in secondo piano anche eventuali, evidenti 'difetti'.
Poi c'é la voce. La voce dice tanto. Certo, ognuno si ritrova quella che ha e, tra l'altro, é impossibile modificarla. La si può esercitare, quello si (ne so qualcosa io che a teatro ho speso le mie fatiche nel tentare di tenerla 'alta' per lungo tempo, cosa che a me é sempre risultata difficile). Un tono di voce ti rende immediatamente distinguibile una persona e, anche in un breve modularsi di frequenze, si può trovare qualcosa di infinitamente piacevole, dolce, rasicurante, come anche qualcosa di sgradevole, antipatico, alienante.
Poi passiamo alle parole e ai contenuti che l'altro esprime. A questo punto é come se avessimo scartato un cioccolatino e ce l'avessimo già in bocca. Prima ci interessava il colore dell'incarto, la forma, ma il giudizio vero e proprio arriva quando se ne prova l'effettiva bontà...e qui, o scopri di non esserti sbagliato oppure...'casca l'asino', per cui ti ritrovi punto e a capo.
E poi però magari ritorni a riprendere quel cioccolatino, perché é comunque bello, così invitante ed é come se ti chiamasse, dalla sua scatolina..non ero certo con Adamo ed Eva quando scelsero la mela, ma più o meno penso che l'istinto che ci muove in certe situazioni sia lo stesso. L'attrazione é fortissima e allora ci provi e ci riprovi, salvo poi trovarti in bocca,  nel caso fosse una mela, un sapore scipito o troppo acidulo o ancora una buccia cloratissima ma talmente coriacea che fai perfino fatica a staccare i denti da quel frutto maledetto una volta che si é provato, per l'ennesima volta, di gustarne una bontà solo presunta.
E così é nella vita. Molte cose, molte persone piacciono. Ma se un acquisto sbagliato può al massimo svuotare in modo insensato un portafoglio, un amore sbagliato fa soffrire, parecchio ... e ti fa perdere il gusto di assaporare la vita. Fortuna che esiste il dentifricio...credo si chiami amicizia!

7 commenti:

  1. Sicuramente io e te abbiamo una telepatia, per cui, a volte pensiamo le stesse cose. Non a caso questa mattina volevo scrivere proprio sull'amicizia. Mi spiego meglio. Ieri, sul quotidiano la Repubblica, c'erano due pagine dedicate a Gerard Depardieu e all'amicizia in particolare. L'attore sosteneva infatti che da anni c'è un profondo legame tra lui stesso e Catherine Deneuve, sua partner in diversi film, che non si può catalogare ne come amore, ne come amicizia. E' un po' la fusione di tutte e due le cose, da questo spunto, il giornalista ha lanciato la sfida: può esistere l'amicizia tra un uomo e una donna? Un amicizia profonda quasi carnale, senza esserlo, come c'è tra i due attori che pur non avendo una relazione intima, sono fortemente legati, tanto che quando ne hanno la possibilità, si cercano e hanno bisogno di rinsaldare quel legame che scavalca principi assurdi, per cui un uomo e una donna, per volersi bene, devono per forza vivere assieme? (io penso proprio il contrario)In una nota a a parte, un altro giornalista, con una breve colonna, sviluppava l'idea di come può cambiare l'educazione sentimentale nella nostra società.
    I Greci ad esempio sostengono che se non si è buoni amici, non si può essere amanti appassionati, ne coniugi felici, scomodando, addirittura Epicuro, il quale sosteneva che l'amicizia tra un uomo e una donna, è un fattore che cancella ogni barriera sociale e può condurre a mutamenti rilevanti nella società, vedi i vari modi di vivere e interpretare le due cose da parte di popoli diversi come razza, religione e costumi. La domanda in sostanza è questa: se si considera il sesso come solo metodo riproduttivo, non esiste amicizia ma una serie di azioni più o meno spontanee da parte dell'uno e dell'altra, istituzionalizzate al fine di vivere una vita in comune, più o meno piacevole, con più o meno stenti, dove passata la fiammata iniziale ogni uno tende a fare i fatti suoi, allevando i figli, onorando il contratto, fin dove possibile. Viceversa, se l'amicizia è conoscenza, cultura, affetto profondo, conoscenza totale della persona e questo non implica necessariamente un rapporto sessuale, basta anche un contatto fisico fatto di qualche tenera carezza quasi a voler cementare l'amicizia, ecco, può essere che si arrivi a un'educazione sentimentale diversa, dove l'eros non è più il fattore dominante ma un complemento aggiunto. Ovvio che tutte queste teorie possano fare ben poca presa nelle giovani generazioni, stante il bombardamento fatto dai media,in cui il sesso viene descritto quale unico strumento per raggiungere piacere, potere, ricchezza. Ecco, su questo argomento mi piacerebbe leggere qualche commento scritto non solo da adulti ma anche da giovani di ambo i sessi. Chissà se c'è qualcuno "in ascolto".

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  2. Non so se hai visto POTICHE, film interpretato dai due, Catherine e Gérard, nel quale interpretano due persone della loro età (65?-70?) che si ritrovano dopo anni, ad aiutarsi, dopo che un flirt li aveva uniti da giovani mentre gli anni seguenti erano stati dedicati a tuttaltre situazioni. Potiche vuol dire qualcosa del tipo 'carabattola, cosuccia di poca importanza' tipo quelle statuine stupidine che spesso si trovano tra i soprammobili. Lei é considerata così dal marito ma poi prende il comando e va girare alla grande l'azienda lui, credo sia il sindaco, la aiuta alla grande, soprattutto moralmente. Ecco, io non nego nulla di tutto questo. Anzi, ben vengano certi tii di amicizie al limite dell'amore completo. Perché rifiutarle? Perché bisgna sempre star lì a comportarsi come degli automi in base a quello che pensano gli altri? No grazie...sono situazioni così rare che, quando ci sono, vanno tenute strette e basta....di dolore ce n'é troppo nella vita e un po' di sollievo fa bene a tutti!

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  3. No, non ho visto il film e penso che ambedue siano intorno ai 70 circa ma non è questo il punto. Il fatto che io volevo dire è: "perché una bella amicizia deve necessariamente essere tra due donne o tra due uomini, quasi a voler sottolineare che la diversità fisica costringe a erigere una barriera? Perché un uomo quando parla con una donna e viceversa non riesce a considerarla se non come un oggetto che soddisfa i suoi desideri? E, anche ammesso che trovi in lei un'intelligenza degna di questo nome, non riesce ad ammetterlo?" Vedi, tu accetti una cosa del genere ma quante diversamente non lo fanno? Parlo sempre per tutti e due i sessi naturalmente. In questi casi bisognerebbe andare a rileggersi: "Donne innamorate" di D.H.Lawrence e allora si capirebbe perché è stato così bastonato fino a farlo scappare dalla sua terra, proprio dagli inglesi, suoi connazionali che, in questo, sono maestri di ipocrisia. Ma ho paura che queste siano idee considerate ben più rivoluzionarie della politica più estremista, far lavorare il cervello alla gente è sempre pericoloso. Ciao, Noce.

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  4. Giusto ieri guardavo Ragione e sentimento di J. Austen...tutte le volte ho il gusto di andare a vedere fino a dove arriva l'ipocrisia, e gli inglesi ne sono sempre stati maestri, proprio come dici tu. In superficie tutto sembra scorrere perfettamente e invece sono mondi pieni di pettegolezzi e di cuori aridi...cmq per me può esistere un tipo di amicizia così. Negarlo a priori penso sia indice di scarsa apertura mentale.
    Cosa ci vuoi fare, siamo due comunardi...a modo nostro:-)))

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  5. Mi piace essere classificato come comunardo, nel lato buono s'intende. :-))))

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    1. Ti vedrei bene con camiciotto bianco, cappellino frigio e le bragotte a righe....ehehheh...:-)))

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  6. E spingarda in mano pronta a sparare pallettoni. :-)))

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