martedì 3 giugno 2014

PIU' CANCELLI E PIU' TI RESTA IL SEGNO

Chi ha più o meno la mia età ricorda sicuramente quei brutti momenti in cui ci si accorgeva di aver sbagliato e si faceva di tutto per correggere qualche stupido errore che andava a insozzare la paginina bella bianca, pulita, dove si aveva passato del gran tempo a cercare di mettere in bella calligrafia  quei noiosi ‘pensierini’ che più o meno ogni pomeriggio dovevi cercare di ragrannellare nella testa.
Ho fatto in tempo ad usare la stilografica. Oggi è un accessorio elegante per firme importanti. Anzi, che ne so, forse è così, ma in realtà io non la vedo nemmeno più in giro, solo in qualche film. Allora era la protagonista, assieme alla mia manina di bimba, di un segno blu pulito, preciso, che saliva e scendeva accompagnando tante ore silenziose passate nella mia piccola solitudine.
Brutto e antipaticissimo  il momento in cui c’era da prendere in mano la gomma da cancellare. Il rischio era sempre lì, quasi inevitabile. Di lì a poco nella bella paginetta sarebbe apparso un vergognoso buco. E a quel punto c’era ben poco da fare; il tuo sbaglio sarebbe stato notato da chiunque, e pensare che in realtà quell’errore lo volevi nascondere a tutti e invece … cancella che ti cancella e poi…andava a finire così!
L’episodio, apparentemente banale, mi è ritornato in mente sentendo la canzone dei Dear Jack, ‘Domani è un altro film’. Bravo Alessio, frontman del complesso, che scrive un testo così vero e significativo e dice:
‘Più cancelli e più ti resta il segno’
E’ vero.  Quante volte ci obblighiamo a dimenticare, a buttare dietro le spalle storie che in realtà non sono finite. Domani, domani, dopodomani…si spera, si crede, si prega perché cambino le cose. Proviamo a cancellare. In tutti i modi.
Ma le cose, a volte non cambiano. Eppure continuiamo a cancellarle.
Alcune storie rimangono, semplicemente, uguali a se stesse. Non finite, incomprensibili, inevitabili. Segni che ci rimarranno addosso nonostante la vita ci obblighi ad andare avanti, come se fossimo intruppati in una sorta di nastro trasportatore che ci spinge oltre. La vita, domani, sarà anche un altro film, ma quello di ieri ci rimarrà sempre addosso…..



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