venerdì 5 dicembre 2014

PLAYING

Non ho mai avuto quella che si chiama 'passione' per il gioco.
Ho sempre giudicato tempo perso quello passato a lambiccarsi il cervello per cercare di vincere con l'astuzia.
Forse non sono sufficientemente  intelligente.
Forse sono semplicemente più istintiva che intelligente.
Ma nel gioco l'istinto non paga.
Serve il calcolo.
Serve pensare come se si fosse l'altro, per capirne le mosse, prevederle ed armarsi di conseguenza.
Non ho mai giocato a scacchi ma ricordo che negli anni 80 alla TV parlavano di campionati mondiali nei quali i campioni di allora erano impegnati in partite che duravano giorni e giorni.
Se ben ricordo i campioni più stimati erano di origine russa.
I pochi russi che ho conosciuti sono stati persone imprevedibili, multi-facciali, se così posso dire...molto lontani da quelle donne pietose che lo zio che aveva fatto parte della famigerata Campagna di Russia adorava, perché gli avevano salvato la vita insegnandogli come fare per evitare di congelarsi le mani e la faccia.
Povere, misere donne che avevano salvato la vita dei nostri poveri, miseri soldati
Ma lasciamo da parte i russi che altrimenti mi perdo in ricordi lontani.
Lo 'zio di Russia', che volutamente, per farmi ridere, mi chiamava Adalgisa invece di Annalisa, se n'é volato in cielo ormai da tantissimi anni.
In questo momento della mia vita mi pare di essere seduta su una sedia con le ruote piroettanti, quelle da ufficio, per intenderci.
Mi pare di avere davanti a me, anzi, intorno a me, alcuni tavoli.
In ognuno c'é una partita in corso, con qualcuno che gioca contro di me.
Ogni partita é a un punto diverso.
Le bravure di chi mi sta di fronte sono diverse.
Io invece sono sempre la stessa: mi devo adattare.
Mi giro e mi rigiro in continuazione, studiando mosse che mi lascino il tempo di poter riversare la mia energia su altri fronti, almeno momentaneamente.
Poi, lo so, devo tornare al punto di prima, alla partita lasciata in sospeso e rispondere a un'altra mossa.
Alcune partite accelerano all'improvviso.
Altre continuano ad essere lentissime.
Una sembra morta da tempo, ma per me non lo é...colui che stava dietro le pedine si é semplicemente assentato, ma tornerà.....
Una é stata persa in malo modo e le pedine sono ancora accatastate sulla scacchiera, come soldati abbattuti dopo una battaglia...
Non posso sempre vincere, ma se perdo, spero di farlo con onore, avendo provato il tutto per tutto.
Rischiare non é facile, ma a volte si é obbligati, e, come andrà a finire, non si sa....
Chi vivrà vedrà....chissà...forse lo 'zio di Russia' saprebbe dirmi come agire, da Lassù la visuale é senza dubbio più chiara, ma io, ahimè, non sento ancora la sua voce....

5 commenti:

  1. Parti sempre da molto lontano, forse anche tu hai bisogno di capire meglio alcune situazioni. Sento molto nostalgia in quello che scrivi, nostalgia di Natale, di famiglia unita, di affetti passati, chiusi in modo irreversibile o di altri che si spera possano ricostruirsi. Da un lato ti invidio nel vedere che hai ancora questi "stimoli" dopo quanto ti è successo, dall'altro, dal mio punto di vista, osservo le cose con assoluto distacco di chi ormai ha girato pagina. In ogni caso ti faccio i miei migliori auguri, non solo per il Natale che incombe ma perché tu possa cancellare quel punto di non ritorno che hai sperimentato sulla tua pelle. Ti ricordi quello che hai scritto nella prefazione al mio ultimo libro? Che io sono sempre alla disperata ricerca di amore e hai ragione come tu sei sempre alla disperata ricerca di affetto; ma lo troverai ne sono sicuro, sei tenace in queste cose. Ciao e buone feste...

    RispondiElimina
  2. Grazie del commento caro Francesco, ma in realtà l'idea del Natale era a me lontanissima mentre scrivevo.
    Sono quasi diventata una contabile dell'anima.
    Stavo semplicemente facendo un bilancio di varie situazioni e, visivamente, mi vedevo/mi vedo così.
    No, dal Natale non mi aspetto nulla, solo, semmai, un po' di meritato riposo...e poi si riparte....Un grande abbraccio per te!

    RispondiElimina
  3. Mi ero convinto che visto l'avvicinarsi delle festività le vivessi con un po' di nostalgia. Forse è meglio così, non nel senso di contabile ma con il dovuto distacco e un meritato riposo. Contraccambio l'abbraccio.

    RispondiElimina
  4. bei ricordi... Lo zio di russia e Adalgisa. :-)
    Michele Medici

    RispondiElimina
  5. https://www.youtube.com/watch?v=U8er-B_Slx0 Annalisa, guarda questo video. ti piacerà Miki.

    RispondiElimina