mercoledì 31 dicembre 2014

GOOD AND EVIL

Re Enrico VIII sicuramente non era così bello e aitante quando amoreggiava con Anna Bolena.
Nel 1533, quando la loro unione si compì, lui aveva 42 anni ed era già stato sposato per 20 anni con Caterina d'Aragona, donna tanto spagnolescamente e strenuamente cattolica da rimanere a lui inossidabilmente devota nonostante fosse stata da questi allontanata e ripudiata.
Mentre Caterina continuava ostinatamente e amorevolmente a cucirgli le camicie, come aveva sempre fatto in precedenza, in quello stesso anno Lady Bolena confezionava,  per il reale consorte, quella che sarebbe stata la loro unica figlia, la futura Elisabetta I
Anna pare avesse 10 anni di meno di Enrico e pur tuttavia tutte le sue arti, dalla seduzione all'intelligenza alla smisurata superbia, non le furono sufficienti per tenersi stretto il sovrano, ossessionato com'era dalla mancanza di discendenza maschile, che nemmeno lei, per l'appunto, riuscì a procurargli.
Quando la piccola Elisabetta avrà solo tre anni sua madre sarà giustiziata.
Unica gentilezza da parte dell'ex consorte fu quella di procurarle 'il boia di Calais', famoso all'epoca per usare una lama francese per decapitare il condannato senza incorrere nei grossolani errori che poteva procurare la mannaia...come dire...visto che quella donna l'aveva tanto amata, almeno Enrico si sentì in obbligo di farla morire in modo veloce....altro non poteva fare, e che diamine....
Come al solito quando si parla di storia di quel periodo, non so perché ma ne rimango sempre affascinata.
Mi é capitato di leggere varie cose sull'argomento, e ormai riconosco abbastanza bene 'chi' é e 'che cosa' ha fatto.
Anni fa visitai anche i luoghi dove questi fatti avvennero ed é stato singolare 'toccare con mano' le pietre e gli spazi che furono testimoni di queste vite passate.
E' stata un'epoca intensa, dove politica e religione hanno combattuto strenuamente per strapparsi di mano quello che si definisce il 'bastone' del potere. Credo forse con una tale intensità che non si sia più ripetuta in seguito.
Enrico era caparbio, le tasse (quale astioso e antico argomento!) propinate dalla Chiesa erano troppo alte e (secondo me), anche la geografia ha fatto la sua parte e così, detto fatto, il problema fu eliminato alla radice: Enrico ordinò ai suoi spauriti parlamentari di nominarlo Capo della Chiesa Anglicana e se anche il Papa starnazzava al di là della Manica a lui poco importava...
Sia lui che Anna non se ne fregavano affatto dell'opinione altrui, tant'é che il motto di colei che fu regina d'Inghilterra per soli tre anni era 'groigne qui groigne', cioé...'mormori chi vuole'...il perfetto 'doppio' di Enrico, da questo punto di vista.  
Al di là dei personaggi che hanno costruito, col mosaico delle loro vite, un pezzo di storia veramente complesso, dove politica e religione hanno combattuto strenuamente per il potere universale, quello che qui vorrei sottolineare é la mescolanza assoluta di bene e male.
Sembra che questi due opposti si rincorrano sempre nella vita dei grandi come anche in quella di ognuno di noi.
A volte ci sentiamo ciechi e confondiamo limiti e forme dell'una e dell'altra sostanza. Ci dibattiamo nelle fatiche quotidiane chiedendoci spesso il perché accadono tanti fatti che non ci sembrano affatto giusti. Poi, fortunatamente, interviene (questo almeno nel mio caso), la Fede.
La Fede, come l'Amore, ti impone di credere che un motivo ci sarà in tutto ciò che accade, e che non é necessario comprenderlo.
Meglio 'fidarsi' proprio come si fa con una persona del cui amore siamo certi.
Meno pensieri, più serenità e, perché no, migliore libertà d'azione che tanto il cuore parla, eccome se parla...basta mettersi in silenzio e saperlo ascoltare.


1 commento:

  1. Non sono molto ferrato nella Storia Inglese quindi tralascio l'argomento. Mi aggancio alle ultime righe; sicuramente Fede e Amore vanno a braccetto, non possono certo essere cose pragmatiche e analizzabili matematicamente ma purtroppo la società in cui viviamo ci costringe a stare sul chi vive, molto sul chi vive anche perché le sorprese sono sempre dietro l'angolo e ti costringono ad analizzare le cose in modo diverso.

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