sabato 25 febbraio 2012

ERI UN BAMBINO

Eri un bambino che guardava le figure dei suoi libriccini.
Seduto, tranquillo, passavi ore a sfogliare pagine e pagine
Intanto io stiravo e ogni tanto ti guardavo,
e non capivo,
allora,
che tanta parte della mia felicità di vivere
era proprio racchiusa in quei momenti ...
Aspettavo la tua sorellina
che, come  frutto  acerbo
se ne stava ancora al riparo e cresceva dentro me
La notte sarebbe arrivata come tante altre,
che mi importava se ci sarebbe stato vento, neve o tempesta,
io sarei stata semplicemente felice
di passare a farti una carezza
e poi sarei crollata a dormire,
senza aspettare niente, senza sognare niente,
perché quello che avevo allora mi bastava ...


5 commenti:

  1. Molto tenera. Ma non è che su libricini ci vuole una c in più? Posso anche sbagliarmi, ovvio.

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    1. Hahahah...ok, vado a metterla, ma sono quelle parole che non si usano quasi mai, non ne ero sicura. Buonanotte Noce!

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  2. Promana d'intensità affettiva. Saluti da ...Salvatore.

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  3. Caro Salvatore, ho detto delle cose semplicissime che mi sono venute in mente in macchina, mentre pensavo che ora mio figlio é (momentaneamente) dall'altra parte del mondo, un uomo fatto, con la sua ragazza, a vedere quello splendido nucleo di vita che credo sia New York. Tuttavia, per me é come se quello che ho raccontato qui fosse successo solo pochi giorni fa. Grazie delle tue belle parole e un carissimo saluto!

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  4. Dentro li vediamo sempre così...anche se ormai come il tuo hanno già una vita loro, o, come il mio, mi guarda dall'alto in basso, sigh, pur se ancora mi obbedisce nonostante questo.
    Un bacione, tenerona :)

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