sabato 9 marzo 2013

ESSER DONNE

 
Essere Donne,
 fin dai primi anni,
coi calzettoni, le scarpe basse e le ginocchia sbucciate
con le bambole ben vestite e pettinate,
quando  a te, che ancora sei piccolina
provano a farti portare a spasso una carrozzina
oppure ti dicono 'Impara, che devi rassettare la cucina!' 
 
Esser Donne,
negli anni della scuola
 coi libri in mano,
i jeans stretti, i fianchi seducenti,
i capelli sul viso e gli sguardi avidi di altri sguardi 
 
Esser donne
 nei giorni leggeri
 fatti di risate con le amiche
e passeggiate davanti alle vetrine,
 con mille cose desiderate
e altre già fatte nostre, appena comperate.
 
 
Esser donne
anche in certi giorni purpurei e stanchi,
quando ce ne stiamo su noi stesse attorcigliate
col muso lungo e il mal di schiena
magari sognando di poter volare come una piccola falena
 
Esser donne
col desiderio di accogliere un altro Mondo  dentro sé
sperando che sarà per sempre
pur sapendo che così, spesso,  non é.
 
Esser donne
 per regalare una nuova vita alla Vita
pur sapendo che la nostra
alla fine
non ci sarà restituita.
 
Esser donne
fino alla fine
quando si diventerà
come una mela avizzita
dimenticata e sola
sul davanzale della vita.
 
 Esser Donna,
sempre,
 senza rancore,
col sorriso schietto
di chi é venuta al Mondo
per creare gioia e  regalare colore
 per dare un senso a tanto incomprensibile dolore  
e per difendere,
col filo spinato della dignità
la mente, il cuore
 e ogni suo più recondito e misconosciuto valore... 
 

3 commenti:

  1. Il limite sta sempre nella condizione: biologica prima di tutto, per cui avete una funzione diversa dall'altro; e psicologica perché da secoli siete prigioniere di regole assurde che, soprattutto, non camminano con i tempi. Non sono d'accordo su certe forme di protesta anche se giuste, come non sono d'accordo su certi comportamenti (troppi), degli uomini in generale, non solo quando sono rozzi e volgari ma anche quando rappresentano il normale trattamento che vi è riservato. Che ci sia molto cammino da fare è innegabile e da tutte e due le parti, questo è poco ma sicuro; prima di tutto bisognerebbe entrare nell'ordine di idee del rispetto comune e dell'accettazione della pari possibilità di mettersi in gioco, a tutti i livelli. Poi si può vedere l'altro aspetto, quello che ci viene propinato tutti i giorni nei media e che spesso è colpevolmente accreditato dalle stesse donne che lo usano per fare carriera, lasciando il cervello nascosto da qualche parte. Forse tra qualche secolo la rivoluzione, lenta ma inesorabile sarà compiuta, se no si ritorna indietro nel tempo. Tutto è possibile e i fatti che stanno succedendo ai giorni nostri, non fanno presagire nulla di buono; basta uno scemo che si mette a gridare e tutti via a corrergli dietro. Difficile che con questi cervelli, che non sono più nemmeno ibridi ma idioti, si possa fare un'evoluzione seria e propositiva. Comunque la poesia è bella.

    RispondiElimina
  2. E' una storia lunga, articolata, difficile. Un argomento su cui avrei tanto da dire, anche perché non la penso come certe femministe, né sono una 'talebana' che ama nascondersi e vivere all'ombra dell'uomo. Credo che come al solito anche qui torni il discorso della DIGNITA' e del RISPETTO di se stessi e degli altri. Se solo la gran parte di noi, tutti, avesse un briciolo in più di questi due doni dell'anima, molte, ma molte cose andrebbero molto ma molto meglio!

    RispondiElimina
  3. Concordo pienamente e ritorno al solito discorso di "Equilibrio", senza il quale non si va da nessuna parte.

    RispondiElimina