mercoledì 20 agosto 2014

GAY WAY

Solo qualche giorno fa ho 'beccato' il compianto Robin Williams sullo schermo. Mi sembrava stanco, anche nel film (The Crazy Ones, del 2013)... non che recitasse male, ma l'ho percepito come 'stanco dentro'. Ho provato a seguire la storia, ma poi ho preferito cambiare canale. Tuttavia, mi é rimasta impressa una frase detta da uno dei protagonisti, che aveva circa la mia età e che ha detto: 'Ho fatto in tempo a sposarmi prima dell'era dei gay'.
La sera mi capita di vedere un altro film. C'é Giulia Michelini, un'attrice che mi piace molto, e Nicolas Vaporidis. Il film si intitola 'Outing: fidanzati per sbaglio'...e anche qui, nemmanco a farlo apposta, mi capita di vedere, in salsa ben preparata dagli autori, la classica storia dei bravi ragazzi che però se non sono gay non entrano nel mondo della moda e che tuttavia alla fine, chissà, ci hanno preso gusto e gay lo sono diventati sul serio, con grande detrimento delle rispettive fidanzate che avevano fatto di tutto per poter essere amate.
Nel poco spazio che mi é rimasto in testa per dedicarmi alla scrittura, non posso far a meno di tornare sempre sulle stesse tematiche. Spero che i miei lettori mi scuseranno....ma questa é la realtà che percepisco, o almeno una parte, ma molto, molto distinta.
Vogliamo parlare d'altro? Parliamo magari proprio di Robin Williams?
Non ho mai visto tanta enfasi nel rimpiangere un attore.
Eppure la cosa non mi stupisce.
Trovo molto vero questo senso di solitudine che ci ha lasciato la sua morte.
Lasciamo da parte la sua bravura di attore.
Robin ha sempre avuto la caratteristica di esibirsi in ruoli carichi di sostanza, di significato, di risposte regalate al pubblico in una vita che sta deludendo sempre di più.
Non mi stupisce nemmeno che il motivo della sua morte possa essere stato il suicidio.
Quando ti sforzi, per una vita, di essere ottimista ad oltranza, di voler diffondere energia e senso alla vita, poi può succedere che qualcosa, magari di infinitesimale, blocchi questo meccanismo e allora...allora capita quello che é capitato a Robin.
Tempo fa sentivo alla radio un'intervista alla figlia del grande Totò, grande attore e uomo amatissimo.
Parlava di lui come di un uomo 'solo'.
Non so se a tutti possa piacere questo paragone, ma lo percepisco come un Robin Williams di qualche decennio fa.
In effetti, se ci pensate, cambiano i tempi, ma l'uomo no.
I grandi uomini hanno un'energia mostruosa ma sono, appunto, uomini, e pertanto anche fragili e può dunque succedere che la vita stanchi, specie chi, come loro, ha dato così tanto da non aver più nemmeno un briciolo di forza dentro di sè...
Anche il grande Vittorio Gassman morì tormentato dalla depressione e, credo, anche Ugo Tognazzi prima di lui.
Vite diverse, casi diversi, ma fragilità comuni, forse anche più pesanti di quelle che caratterizzano gli uomini cosiddetti 'normali'.
R.I.P. buon Robin...see you in Heaven one day...come dice in Moonlight Shadow, di Mike Oldfield, la cristallina voce di di Maggie Reilly, forse ricordando, in quel testo, la morte di un altro grande, John Lennon...

2 commenti:

  1. Purtroppo l'omosessualità esiste da che mondo è mondo. Dal mio punto di vista basterebbe che queste persone fossero lasciate in pace di vivere la loro vita senza problemi e senza critiche tali da farli sentire come "anormali". Purtroppo nel momento stesso in cui si è capito che ci si poteva guadagnare qualcosa, è stato tutto trasformato in gossip con le relative conseguenze anche da parte di loro stessi che anziché vivere la loro vita tranquillamente si prestano ad esibizioni che oltre a lasciare il tempo che trovano, sono anche di cattivo gusto, non tutti ovviamente ed è una giusta precisazione, è ovvio che non accetto chi li bastona per strada solo perché tali pensando di convincerli con la paura a essere eterosessuali. Per quanto riguarda la solitudine delle persone che spesso può sfociare nel suicidio ho ampiamente scritto e riscritto su come la penso; nessuno può permettersi di giudicare chi compie tali gesti perché vede le cose dal di fuori, se ne fosse dentro, si sarebbe suicidato anche lui. Questo vale per l'attore di successo, per quello che ha trasmesso concetti validi con la sua arte ma anche per il padre di famiglia che pensa, sbagliando, di risolvere il problema togliendo il disturbo.

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  2. Parole diverse per dire gli stessi concetti.....ciao Francesco!

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