sabato 31 dicembre 2011

L'ANNO CHE VERRA'

All'anno che verrà si chiede sempre qualcosa, ma io non ho progetti in tal senso. C'é chi dice che sbaglio, ma non mi é mai piaciuto chiedere. Non é per orgoglio, é piuttosto perché ho voglia di costruire da sola il mio cammino. La felicità é un qualcosa di etereo, veloce, effimero, un ricordo, spesso. Come faccio a chiederla? Appena arriva, poi va. Meglio che chieda, semmai, la forza di fare quello che devo fare tutti i giorni, dalla cosa più semplice a quella più complicata.
Il fare, l'andare...siamo su questa terra per dare un senso ai nostri giorni e, se fossimo sufficientemente generosi e capaci, anche per dare una mano a chi ci sta accanto.
Da bambina e da ragazza non ricordo di avere chiesto poi tanto. Vivevo più che altro nel mio mondo. Prima ho giocato, poi ho studiato. Gli altri erano sempre indaffarati, quasi come gli abitanti della mia favola, Storie della Foresta incantata, ora che ci penso...Io intanto osservavo, aspettavo di crescere per poter fare le cose che solo i grandi facevano e, nel frattempo, ricordo che cercavo di occupare il mio tempo come meglio potevo. Ma non era sempre così facile. Spesso mi annoiavo. Mentre mi torna alla mente la canzone Azzurro di Adriano Celentano (a proposito, ma come faceva a piacere così tanto una canzone così maledettamente triste?), mi ricordo di noiosissime partite a carte o a dama con mio fratello. tra l'altro, di solito perdevo pure,a parte quella volta, memorabile, in cui chiusi con un tris di matte e una matta da scartare!!!
Sarà per quello che tuttora non mi é simpatico giocare a carte? Forse si...
La mia unica speranza era di poter andare al mare almeno per qualche tempo, allora le cose cambiavano. Ma al mare ci andavo solo per poco, per cui, in realtà, ero spesso da sola, tanto che certe giornate d'estate mi sembravano interminabili e dopo, solo molto tempo dopo, sono riuscita ad apprezzarle. Anche quella é stata una mia piccola felicità...
Che dire alla fine di questo anno che é stato difficile sotto tanti punti di vista per molti di noi...io, da parte mia, vi auguro di continuare a progettare, a pensare di poter costruire e fare qualcosa di migliore, di più solido, non solo e non tanto dal punto di vista dei beni materiali, ma anche nel campo degli affetti. Cerchiamo di curarli con l'attenzione dovuta, anche perché, che io sappia, il cuore é il motore del nostro cervello. Poi si spera, che sia il cervello e qualche dritta di quelle giuste a darci la direzione di cui si ha bisogno...ed é con l'augurio che ognuno possa incanalarsi nella strada che gli é più consona e che gli permetta quel briciolo di felicità che é doveroso aspettarsi dalla vita che auguro BUON ANNO A TUTTI! 

13 commenti:

  1. "Sento" questi tuoi Auguri, Annalisa, li percepisco, li capisco, li condivido in pieno.
    Ed è per questo che li contraccambio infinitamente.

    Al 2012, a tutti i progetti di Felicità racchiusi nel nostro cuore, che possano concretizzarsi per migliorarci. Sempre.
    Annalisa Mangoni

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  2. A volte mi rubi le parole, hai ragione quando dici che è inutile fare programmi, non si può ridurre la felicità a una partita di dare-avere, sarebbe tristissimo e credo che tu ne sia convinta. Da anni non faccio programmi, non per l'immediato, non per il futuro. Quando mi alzo al mattino, sono felice se c'è il sole, sono felice se c'è la pioggia, è necessaria anche quella, sono felice quando vedo i passeri sulla finestra che aspettano le briciole di pane che gli do quotidianamente. Sono, felice di potermi muovere autonomamente anche se per brevi tratti. Son felice perché sono vivo e la mia voglia di apprezzare chi mi circonda è rimasta intatta anche se a volte ci sono cose che ti fanno indignare. Hai ancora ragione quando ritorni ai tuoi ricordi di bambina, lo faccio anch'io, guai dimenticarli sono i più belli, perché "segretamente segreti", facevano parte di un mondo che non esiste più, ci è stato tolto in nome del progresso, però era nostro lo dividevamo con pochissimi, rari amici, compagni di un viaggio tra i sogni che sono svaniti con il passare degli anni. Il nostro futuro, purtroppo, ormai non possiamo più programmarlo, lo fanno altri, per noi e ci dobbiamo adeguare, come quando obbedivamo ai nostri genitori. Forse è questa la cosa che mi fa soffrire di più, l'impotenza nel vedere certe cose perpetrarsi nell'indifferenza totale. Purtroppo l'uomo, nasce così: all'inizio buono, poi concreto, poi indifferente e quando muore, se muore male, cattivo; è la nostra condanna, non ci possiamo fare niente, tranne continuare, per chi vuole e sa farlo, a vivere con tranquillità e saggezza in questo vecchio mondo che, ormai sta scoppiando.
    Comunque sia, Buon Anno Scoiattolina, un 'abbraccio e un bacione da un vecchio brontolone. Checcus.

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  3. Cara Annalisa, é sempre infinitamente appagante sentire certe parole da chi mi legge, una condivisione di stati d'animo che rende allo stesso tempo più forti e leggeri. Ti ringrazio davvero tanto per quello che mi hai detto e che, nonostante non ti conosca, mi fa sentire molto vicina a te! Augurissimi a te!

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  4. Caro Checcus, o meglio, grandioso Noce (!?!) le tue parole mi danno sempre la sensazione che io in qualche modo, sia uno strumento per cacciare fuori dal tuo stomaco quei 'pesci di ferro' indigesti che ti hanno tormentato per anni...in pratica, una sorta di levatrice dei tuoi mali, che é meglio tirar fuori e buttar via...le tue parole richiedono sempre un più lungo pensiero, che ora nn posso fermarmi a fare ma che farò certamente prestissimo, qui...ti aspetto Noce, su queste pagine. Per ora, BUON ANNOOOOO!!!!! Frrrisssskkk:-)

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  5. Sicuro che ci sarò, ad aspettare le tue considerazioni, i tuoi dialoghi garbati, che mi attirano sempre, so che sei in piena attività, ti lascio e buon lavoro. Vedi anche senza volerlo sei riuscita a trovare il modo di passare un fine anno alternativo: non è da poco. rrrfffsss:-))))

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  6. Aver voglia di "progettare" come ben dici tu. Credo sia questo il segreto per andare avanti serbando qualche sorriso.
    Un bacione e che sia un 2012 per te speciale, come neanche te lo immagini :)

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  7. Non é che non faccio programmi, anzi, lavorativamente parlando oppure, per i miei figli che sono in età 'critica', ho sempre pronto qualche progetto. Mi sentirei inutile e sciocca se così non fosse. Piuttosto non faccio programmi per quello che so che io personalmente non ho in mano ma, anche qui, entra in ballo una sorta di gioco che facevo da bambina. Il non desiderare nulla per me implica che, in realtà, spero che ciò sia quello che non sarà...mi spiego..quando ero piccola di solito andavo sotto le coperte e mi immaginavo tutte le cose peggiori. Mi dicevo che, così facendo, non ne sarebbe successa neanche una...sotto sotto spero ancora che le cose funzionino allo stesso modo:-)
    Poi, per il resto, l'atteggiamento altrui mi può anche dare fastidio a volte, questo si, ma ho anche una parte fortemente sana in me che mi impedisce di sprecare le mie forze per crociate che avrebbero bisogno di ben altre forze piuttosto che le mie. Il discorso é molto semplice: se ognuno, della sua vita, facesse del suo meglio, avendo una giusta dose di egoismo e di altruismo sai quante cose andrebbero alla grande?
    La figura di Don Chisciotte mi é molto simpatica ma non mi attrae la necessità di imitarlo. Mi renderei ridicola e sprecherei delle forze che sono necessarie in altri campi della mia vita...perciò, nemmeno mi arrabbio. Comunque non pensare che sia sempre così serafica. Specie quando sono in macchina...se potessi sposterei con un caterpillar in mezzo al fango tutti quelli che sorpassano a destra in autostrada.....

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  8. Paoletta....ma che belle parole...le prendo e le metto in tasca, conservandole come sassolini magici....Buonissimo anno a te, mia Soul Sister!!

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  9. Vedi quando parlo di programmi, non intendo riferirmi a quella parte organizzativa che, necessariamente deve essere presente in noi per vivere in modo decente ma l'assillo, la metodicità delle azioni quotidiane, diventate quasi un rito. Io a volte, preferisco che sia la natura, le tante cose che succedono nell'arco di una giornata, notte compresa a trasportarmi verso mondi o situazioni che, magari non sarei in grado di costruire da solo. Pensa, per un momento, a chi va in ferie tutto programmato, parte con la macchina piena zeppa di cose inutili, perché ha organizzato tutto nei minimi particolari, coinvolgendo alla stessa maniera tutta la famiglia. E' uscito da una fabbrica e se ne è costruita un'altra su misura per i 20 giorni che dovrebbero essere di relax. Viene uccisa la curiosità, la bellezza dell'imprevisto, piacevole ovviamente, il piacere di lasciarsi andare e di osservare le cose sotto un altro aspetto, magari più disincantato e umano. Poi le cose peggiori, io sono dell'avviso che vanno affrontate, che tu vada sotto le coperte o metta la testa sotto la sabbia come gli struzzi è la stessa identica cosa. E', purtroppo la deviazione a cui ci portato un tipo di vita imposto, dove per forza di cose deve essere tutto ok, senza problemi, anche se in realtà ci sono eccome. Se tu pensi che proprio per questi ragionamenti vengo considerato pessimista dagli amici che leggono quanto scrivo, quando in realtà non sono altro che realista. Le crociate, sono d'accordo anch'io che non dovrebbero essere fatte ma, devi convenire, che l'uomo, ormai molto spesso, fa di tutto per farsi considerare un utile idiota, utile per chi ne sfrutta le fobie a usi politico personali. Quanto alla giusta dose di egoismo e di altruismo, potrebbe essere una soluzione ottimale se il mondo avesse raggiunto un equilibrio non imposto da terzi ma proveniente dall'animo umano e qui entriamo nel campo delle utopie. Per ultimo, non ho mai pensato che tu fossi una cherubina, tipo angioletto dipinto sulle navate di qualche chiesa, sei molto pragmatica perché è nella tua natura, come ho già avuto modo di dirti, sai ascoltare e. soprattutto, non giudicare ma comprendere, magari lo facessero tutti, quando lo sport nazionale è quello di criticare ogni cosa e di avere in tasca la ricetta personale per risolvere i problemi. E, in ogni caso, sono convinto che se, l'uomo o donna che sia, fosse perfetto, morirebbe di noia, non avrebbe stimoli, sarebbe un meteorite che vaga nell'universo in attesa di schiantarsi da qualche parte: non in macchina naturalmente, quando qualcuno ti sorpassa a dx in autostrada.
    Ciao scoiattolina rrrfffsss e buon riposo.:_-)))

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  10. Checcus, io credo che la vita mi abbia insegnato, nelle varie fasi che ho vissuto finora, che una certa ritualità va rispettata. Fa parte della nostra umanità. Se un bimbo piccolo non mangia a determinate ore, si mette a strillare e si lamenta..giustamente. Allo stesso modo, se io, da adulta, non trovo il tempo di andare al bagno, dopo muioio di mal di pancia, oppure, se non riesco a dormire a sufficienza, magari divento nervosa o disattenta e non combino granché. E' la vita stessa che ci impone la necessità di rispettare determinate regolarità...e questa ci fa stare bene... Se al lavoro ci si va quando si vuole perché é più interessante guardare le colombe che volano, il datore di lavoro si altera..giustamente...Non siamo soli, abbiamo, chi più chi meno, altre persone che dipendono da noi e che si aspettano da noi attenzione e tempi dovuti al ruolo che essi hanno nella nostra vita, e che noi abbiamo nella LORO vita.
    Conosco persone che soffrono se non riescono a programmarsi ma che, allo stesso tempo, sono persone dolcissime e sensibili.
    A volte le gabbie che vediamo intorno a noi sono solo frutto di una nostra esasperazione, magari dovuta a pesanti fatti della vita che ci hanno lasciati a pezzi. Ma se così fosse siamo noi che sbagliamo. Ad esempio, io che sono così sensibile, a detta di tutti, so che non devo prendermela se nel mio cammino trovo persone che lo sono poco o che non lo sono affatto; semplicemente, le evito oppure mi allontano. Se gli altri non ti piacciono, fa' come dice il buon Dante 'non ti curar di loro ma guarda e passa', oppure ancora, come diceva un giovane barbuto e coi capelli lunghi, circa 2000 anni fa 'le perle non vanno date ai porci'.....:-)))

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  11. Forse mi sono spiegato male o non sono stato capito. Quando parlo di programmazione, intendo dire che, se da una parte , è giusto come dici tu, che una certa ritualità è d'obbligo perché ci sono delle regole da rispettare, regole non imposte coercitivamente da qualcuno ma alle quali siamo obbligati per spirito di sopravvivenza, è altrettanto vero che, ormai, l'uomo tipo, non è capace di vivere senza, anche quando potrebbe farne benissimo a meno. L'esempio delle ferie che ho citato, spero non a sproposito è emblematico di quanto ormai noi tutti siamo prigionieri di una certa frenesia di vita che ci impone determinate azioni, senza che noi stessi siamo in grado di comprenderne il perché; o, più semplicemente, quando abbiamo a disposizione un certo lasso di tempo, un giorno, un mese o altro, siamo come dei pesci fuori dell'acqua, incapaci di goderci le bellezze che ci circondano e che non siamo riusciti a vedere con occhi diversi. Quindi, come vedi, stacco nettamente le due cose, necessità di programmazione e di regole certe per vivere e possibilità di liberare la tua mente o il tuo pensiero, come preferisci, lasciandolo libero di spaziare come meglio crede. In sostanza, e di questo sono assolutamente convinto, spesso l'uomo ha bisogno di evadere da una certa monotonia, non programmandone un'altra, ma lasciando libero se stesso di seguire un cammino diverso, almeno per un certo periodo di tempo, in maniera da ritrovare quell'io che aveva perso per strada. Riuscire a eliminare quella frenesia di vivere, è come il monaco che, con la meditazione, riesce a isolarsi dal mondo e ritrova se steso e magari riesce a parlare con quel Dio a cui crede; non è poi così difficile dopotutto, basta applicare un po' di filosofia e ritagliarsi un piccolo spazio, dopo aver adempiuto ai nostri doveri quotidiani. Questo serve, oltre tutto a cancellare determinate esasperazioni che ci sono piovute addosso proprio per aver seguito il cammino sopra citato. Per quanto riguarda poi, la sensibilità, hai ragione sicuramente quando ti riferisci a Dante o a Gesù Cristo ma a volte quando senti delle esagerazioni, volute, solo a titolo di spettacolo, beh! ovvio che dipende dal carattere di ognuno di noi ma anche dalla sensibilità di capire se si è offeso o umiliato qualcuno, gratuitamente, nel qual caso, due parole spese per far capire al cretino di turno che non è autorizzato a comportarsi in una certa maniera, non sono affatto sbagliate. Come vedi, questa è una materia su cui si può spaziare all'infinito, ti avevo anche detto che mi entusiasma. Mi fermo qui perché non voglio sembrare pedante o noioso ma quando vuoi sono sempre pronto a ricominciare, anche perché, per me, questo è l'eterno dilemma della vita stessa e qui cito anch'io il sommo poeta: "Fatti non foste per viver come bruti..." Buona notte scoiattolina e sogni d'oro c'è Noce che sorveglia la foresta. :-)))

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  12. Io sono perfettamente d'accordo con quanto dici tu, ognuno dovrebbe trovare il tempo di ritagliarsi uno spazio per essere fuori dagli obblighi quotidiani ma...a quanti é dato capire cio'? Perché tante storie d'amore crollano? Non é forse per questo? Perché non ci si riesce a fermare, perché sembra che sia tutto più importante a parte i nostri sentimenti. Perché si ricade nella depressione o nell'isteria o ancora, nella rabbia e nel dolore? Perché non ci si ritaglia uno spazio per le proprie necessità, fossero anche quelle di fermarci per riposarci oppure per goderci un bel film o ascoltare della buona musica oppure, come dici tu, per parlare con se stessi o con quell'entità che é chiamata Dio e alla quale volgiamo tutti i nostri perché...Ma é un qualcosa che non é così facile da capire. Tu e io l'abbiamo capito (abbastanza, credo) ma c'é una bella fetta di gente che é lontana anni luce da questo modo di pensare.
    Le offese e le umiliazioni le sopporto sempre meno..é una questione di età, credo.
    Grazie Noce di sorvegliare la foresta....lo sai che se abbiamo paura io e pettirosso ci infiliamo nella porticina magica...:-)

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  13. Io toglierei l'aggettivo abbastanza, noi due sicuramente abbiamo capito cosa è necessario per vivere, a parte i bisogni naturali per stare in piedi fisicamente, purtroppo, altri hanno bisogno di sonore lezioni che quando arrivano ormai, è troppo tardi. Poi c'è chi si accorge che l'aver umiliato e offeso qualcuno, è un boomerang che prima o poi gli ritorna addosso ma se non l'hanno capito prima, non lo capiranno nemmeno adesso. La porta è sempre aperta per te e pettirosso scoiattolina, ciao e buona giornata.

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