lunedì 2 aprile 2012

UNA SIGARETTA ACCESA - EPISODIO N. 12 -


La mattina dopo Veronica aprì gli occhi che era ancora l’alba. Michele dormiva accanto a lei. Non aveva nessuna voglia di svegliarlo. Era stata una notte, come dire … intensa, visto che in certi momenti avevano fatto l’amore addirittura in modo forsennato.

Ora Veronica, finalmente e dopo tantissimo tempo, si sentiva appagata, contenta quasi. Aveva solo una maledetta voglia di fumarsi una sigaretta. Scivolò fuori dal letto e si rivestì alla veloce, rimanendo però scalza, per non far rumore. Andò in bagno, aprì la finestra e accese la sua prima sigaretta della giornata. Mentre fumava e si teneva le braccia strette allo stomaco e al petto per non sentire troppo il freddo dell’aria mattutina ebbe la percezione, nettissima, che finalmente stava iniziando a sciogliersi quel grande nodo che sentiva dentro di sé da quando Lorenzo non c’era più. Ora era tutto chiaro, semplice, comprensibile. Ora sentiva di nuovo la voglia di vivere. Ora capiva che anche una morte poteva avere un senso e che non era solo un grumo di dolore su cui ripiegarsi.

Tornò in camera a prendere le poche cose che aveva lasciato lì. Tenne le scarpe in mano e si fermò in cucina, dove si mise seduta a scrivere un biglietto per Michele. In realtà non sentiva di aver molto da dire e così le uscì semplicemente un ‘ti ringrazio  - ci sentiamo quando vuoi!’, parole che scrisse su di un post-it giallo e che appese al frigo. Quindi, infilò con tutta calma i suoi mocassini rossi e, dopo aver sentito che non ci fosse nessun rumore per casa, si infilò l’impermeabile, prese la borsa, si avvicinò alla porta d’entrata e uscì.

Una volta fuori, ebbe voglia di camminare, a lungo. Di nuovo, c’era un venticello fresco che l’accompagnava e che moltiplicava quel senso di piacevolissimo benessere che aveva cominciato a sentire da quando, quel mattino, si era svegliata. Si fermò a far colazione in una pasticceria che aveva appena aperto, attirata dal fragrante profumo di pasta sfoglia dei cornetti caldi. Si fermò a guardare e sorridere a due passerotti che si contendevano le briciole che lei gettava a terra, tra le gambe della sedia metallica sulla quale era seduta. Si fermò poi ancora a sorridere, mentre stava camminando, ad un bimbo che, dal passeggino, le aveva teso la minuscola manina in segno di una improbabile, dolcissima amicizia.

Quel giorno Michele la cercò, sul telefonino, per due, tre volte, ma Veronica preferì non rispondere.

Arrivò ancora una sua telefonata il giorno dopo, la domenica, quando erano circa le sei di sera. Veronica aveva passato tutto il giorno a sistemare casa e soprattutto i suoi abiti, in vista di un’idea che le ronzava in testa da un bel po’ e che ora finalmente stava prendendo corpo. Sapeva che non sarebbe stato facile, ma prese in mano il telefonino e rispose. La voce di Michele era roca, cupa, quella tipica di una persona alquanto arrabbiata, che sta per scoppiare:

“ Veronica, hei, perché non mi hai risposto? E’ da ieri che ti cerco e poi, cosa significa quel biglietto che mi hai lasciato? Mi devo preoccupare?”

“Preoccupare? Direi di no, e comunque dipende dai punti di vista. Io ad esempio non sono certo preoccupata…tu?”

“Io si, e anche tanto…”

“Dipende tutto da quello che volevi da me e dalla nostra storia..”

“Per me é tutto normale, non capisco proprio cosa possa esserci di strano…”

“Immaginavo che per te fosse così. Io invece ho capito che tra noi non c’è assolutamente feeling e allora, stando così le cose, per me non ha senso continuare … mi spiace!”

“Non c’è feeling? Mi pareva che ce ne fosse parecchio l’altra sera, sembravi un vulcano…”

“Credo sia stato solo perché era da tanto tempo che non lo facevo, e comunque credimi, non mi sono nemmeno impegnata al massimo…”

“E allora sei una vera bomba, lasciatelo dire!”

“Sarò anche una bomba, o un vulcano, come dici tu, ma non ho più nessuna intenzione di rifarlo, credimi!”

“Ahhh, bene, adesso che ti sei divertita mi getti come un cleenex? Complimenti, proprio un bel personaggio. Certo che non avrei mai immaginato che fossi così!”

“No, non è per quello. Tu forse non mi crederai, io volevo credere nella nostra storia, ma poi è successo qualcosa e ho capito che non ne vale la pena, di continuare, tutto qui…”

“Ci rivedremo?”

“Non so, non credo, non per mia volontà, mi spiace se ti ho ferito, in qualche modo: non volevo …”

A quel punto la conversazione cadde. Il telefonino di Veronica era in fin di vita con le batterie. Lo attaccò alla presa e lo riaccese, ma lei non richiamò Michele e Michele non richiamò Veronica.




6 commenti:

  1. Finalmente ha rotto il vaso di cristallo in cui era prigioniera, di sua spontanea volontà. Ricomincia a volare anzi apprezza sempre più la libertà e non vuole saperne di ricominciare a rinchiudersi in un bozzolo come un baco da seta. Ha capito che, della vecchia vita, può conservare le cose più piacevoli, quelle che le riescono meglio e che le piacciono di più. Non accetterà mai più di far girare una ruota, perché così fan tutti e perché questa è la regola. D'ora in avanti sarà lei a dirigere l'orchestra della sua vita e farà suonare i musicisti a suo piacimento, sta preparando i bagagli per andarsene via da un mondo che non le appartiene, sa che sarà uguale anche in altre parti ma, per lo meno, non dovrà salutare nessuno per strada. L'anonimato a volte è la miglior cura per ricostruirsi una nuova vita. Presumo che la storia finisca qui, anche perché continuarla, non avrebbe senso, diventerebbe prevedibile e banale. Lasciamola con qualche punto di domanda che non guasta mai, specie quando serve a stimolare la fantasia del lettore. Almeno io la penso così ma, non essendo l'autore, anzi autrice, lascio a lei il compito di trarre le conclusioni, com'è giusto che sia. Comunque è una bella storia, non è complicata, ha quel tanto di suspence, anche perché è stata pubblicata a puntate, che ti fa trattenere un po' il fiato e ti lascia aperta la porta a tante possibili interpretazioni. Direi che l'autrice merita un bel voto, anche se non ne ha certo bisogno. Alla prossima scoiattolina.

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    1. Grazie delle tue parole Checcus e comunque no, la storia non é finita qui:-))) Potrebbe, ma non sarà...

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  2. Allora aspetterò con impazienza la nuova puntata. Ho il sospetto che tu ci stia prendendo gusto a tirarla un po' lunga. Mi sa che ti dispiacerebbe perdere i commenti: di tutti, ovvio.

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    1. I commenti mi fanno sempre un gran piacere ma il fatto é che..nella mia testa ho il finale da un bel po', solo che non é proprio questo:-))) Firmato Scoiattola Misteriosa

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  3. Non posso fare altro che aspettare con trepidazione questi fuochi d'artificio che, sicuramente, saranno spettacolari.
    P.S. Però mi piace questa Scoiattola Misteriosa.
    :-))))

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    1. Heheheh...di solito gli uomini sono incomprensibili, ma le femminucce sono misteriose..con le dovute eccezioni, naturalmente, in entrambi i casi:-)

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