giovedì 16 agosto 2012

TRA VACANZE E PROBLEMI


Una volta le vacanze le facevano solo i ricchi, poi, col boom economico, tutti a scoprire il piacere di andare a farsi qualche giornatina fuori porta. Al lago, in campagna, al mare, poco importava il posto. Trattorie a buon prezzo, con le tovaglie a scacchi rossi. Vino buono, pane che sapeva di pane, profumato, fragrante. Piatti ricolmi di fettuccine, che allora la dieta era una parola che nemmeno si conosceva. Si parlava, si rideva, c'era anche chi cantava. Per me che ero bambina, questo tipo di ricordi sono davvero ormai molto, molto lontani, ma quella cert'aria la respiro benissimo se solo vedo una foto di quegli anni o se per caso mi capita di vedere un film ambientato in quell'epoca.
Dalle ferie io sono già tornata da qualche giorno. E' un vero dono poter riscoprire che é ancora meravigliosamente bello andare in bici, tuffarsi in acqua, diventare scura scura se solo mi fermo a lasciarmi scaldare dal sole senza pensare sempre che quella povera stella sia malata e nociva come dice e ridice il dermatologo che l'ultima volta che l'ho visto mi ha dato una crema protettiva livello 50!
Che bello assaporare queste piccole-grandi gioie e pensare che si, nonostante i miei problemi devo comunque considerarmi fortunata. A pochi kilometri da dove vivo, in Emilia, c'é chi ha perso la casa, il lavoro, mentre altri sono morti o rimasti feriti. Giù a Taranto, all'Ilva, c'é chi lavora da anni per ... morire. Dai brevi e monocordi racconti dei giornalisti si percepisce poco della enorme disperazione con cui convive da decenni quella povera gente. Chissà dov'é il bandolo della matassa? Chi mai lo troverà? E se qualcuno lo troverà poi magari verrà zittito, come sempre succede? Ipotesi che ha un'ottima dose di probabilità per avverarsi, purtroppo.
In più abbiamo un governo sordo. Si, non saprei come definirlo diversamente. Sembra che tutto sia basato unicamente sui calcoli da sistemare per fare bella figura con Mme Merkel. Ma perché i tedeschi ci devono sempre tenere sotto dittatura? Sessant'anni fa potevamo dare la colpa  a Mussolini che aveva seguito il Fuhrer, e ora? Siamo stati davvero tanto stupidi in tutti questi decenni da arrivare a sprecare le nostri innumerevoli risorse in termini di cultura, forza lavoro, capacità creative per via dei soliti magna-magna tanto che siamo ritornati punto e a capo?
Come se non bastasse, anche il Papa é tedesco e, come tutti i tedeschi, non riesce nemmeno da lontano a dare la parvenza di possedere un briciolo di umanità. La Chiesa dorme, non dà coraggio e pare ripegarsi su se stessa e su stanchi canoni che continua a cantilenare senza accorgersi che il mondo, la vita, tutto cambia. Non c'é attenzione. E' come se ognuno fosse sordo all'altrui bisogno...
Andiamo in vacanza e la benzina sale. Proviamo a partire e le compagnie aeree si sgretolano e ti lasciano a terra oppure ti costringono a pagare un surplus per poter partire, magari il giorno dopo. Ci manca solo qualche sciopero...magari l'avranno fatto oggi, ma io oggi non ho guardato i TG...forse sarà solo per quello.
Stanti le cose come stanno, se qualcuno ha fatto, sta facendo o farà, come me, qualche giorno di vacanza, gli suggerisco di far suo il pensiero che fu del Magnifico 'chi vuol esser lieto, sia...del doman non c'é certezza!'

5 commenti:

  1. Hai ragione quando dici che le vacanze una volta le facevano solo i ricchi, anche perché erano vacanze più culturali e meno ossessionate dal gossip come lo sono adesso. Le vacanze quelle vere a portata di popolo, sono cominciate quando la FIAT ha messo in commercio le prime utilitarie, la 500 solo allora sono cominciati gli spostamenti dalla città alla spiaggia anche solo per una giornata. Tu giustamente come dici, sei fortunata come altri del resto a essere riuscita a fare delle vacanze "normali". Tanti hanno dovuto rinunciarvi per problemi economici dovuti alla congiuntura, tanti altri per le note vicissitudini del terremoto, non solo in Emilia. Per Taranto è l'eterno discorso, si munge la vacca fin che ha latte e poi si molla tutto e si va da un'altra parte. E' successo anche a Porto Marghera, quando è stato detto alle aziende chimiche, dovete bonificare il terreno e cambiare sistema di produzione; farlo prima no, vero? Fare una politica industriale seria cercando di imbrigliare i problemi ecologici che un certo tipo di in industria comporta, no. Adesso, ci sono degli operai che lottano per il lavoro, altri che lottano per la salute e una fabbrica che sicuramente nel giro di qualche anno farà la fine del topo, malgrado la sua mole. Per quanto riguarda poi il nostro governo, i tedeschi, il Papa e chi ne ha più ne metta, è fuori discussione che viviamo in un regime capitalistico e che di conseguenza dobbiamo accettarne le regole, quando si sgarra i politici sono sostituiti da chi ragiona con i freddi numeri (e non piace neanche a me sta cosa credimi). Finita la guerra la comunità internazionale che aveva sconfitto la dittature fascista e nazista, usò due pesi e due misure nei confronti di italiani e tedeschi, ai primi diede aiuti economici(il famoso piano Marshall) perché sapevano che da soli non ce l'averemmo mai fatta a risollevarci. Ai tedeschi invece blocco qualsiasi tipo di industri e di produzione, se non strettamente essenziale, proprio per la paura che in breve tempo, la Germania potesse ritornare grande e forte economicamente. Esempio per tutti, la B.M.W, acronimo che sta per: Bayern Motorische Werken che assieme alle acciaierie Krupp era il cuore pulsante della produzione industriale tedesca. Le prime macchine BMW, tornarono in produzione dopo vent'anni dalla fine della guerra nel 1965. Adesso la Germania fa di nuovo paura dopo la riunificazione e la mai sopita voglia di riprendersi l'alta e la bassa Slesia ovvero quella parte di Polonia che confina con il, mare del nord e l'attuale Repubblica Ceca che ha sentito il bisogno di staccarsi dalla Slovacchia per rinsaldare i vecchi vincoli con la grande Germania. Niente di meraviglia quindi che i tedeschi vedano l'Europa come un dettaglio che può ostacolare la loro ascesa. Il tutto condito da un perenne litigio tra gli stati membri che non favorisce certo la messa da parte di queste mire. Per finire due parole sulla chiesa; è un monolite governato da una gerontocrazia che non ha più senso esita ai giorni nostri, è condannata alla consunzione anche se non in tempi brevi. E' costretta a cercare adepti tra quelli che un tempo chiamava indigeni, nelle terre dell'Africa o dell'America del sud. Solo cambiando radicalmente è facendo scoppiare i vecchi dogmi sui quali poggia il suo potere potrebbe salvarsi. Per il momento qui in Italia si salva condizionando le azioni del Governo tramite i vari partiti tessendo trame impossibili e facendo patti anche con il diavolo pur di rimanere in luce. Fosse rimasta ad Avignone quella volta, i problemi adesso ce li avrebbero i Francesi, noi sicuramente staremmo molto meglio. Purtroppo torna di moda il vecchio detto: "L'Italia è una Repubblica governata dallo Stato del Vaticano", con buona pace di tutti, comunisti compresi che quando possono vanno a messa.

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  2. Hai riscritto e commentato un sacco di pagine di storia...ti nomino professore ad honorem della Real Casa:-))) Peccato che il re non c'é più e che io non sono ministro! Grazie delle delucidazioni e del tempo che mi hai dedicato Checcus!!!

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  3. Pensa che ho dovuto tagliare un po' di righe, perché il blog mi ha fermato, avevo passato le battute che potevo utilizzare.

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  4. Grazie a Checcus che, pur di starci, ha 'smagrito' il suo intervento e grazie a cKlimt, che, come me, osserva questo mondo e percepisce tante cose di esso, dette o non dette che siano, da altri:-)))

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