domenica 25 novembre 2012

BUIO


Le bucce violacee, schiacciate e umide, cadevano a terra con un ritmo lento e regolare, ammucchiandosi in mezzo alla polvere e alle foglie di un autunno che quell’anno, il 1921, era stato secco e caldo più del solito. Se qualcuno fosse stato incuriosito da questo strano episodio, gli sarebbe stato facile alzare di poco il capo e scorgere il motivo di quell’insolita pioggia. Su, in cima alla vecchia scala di legno dai pioli malfermi, che se ne stava appoggiata al granaio, s’intravedevano le suole scure di due babbuccine grigie e basse di feltro, che accompagnavano il cadere delle bucce degli acini d’uva con un moto altrettanto regolare. Erano un paio di minuscoli piedi di ragazza, che seguivano l’andirivieni delle gambe, magre e pallide, incapaci di stare ferme. Al limite del ginocchio, una gonnellina color indaco, a fiorellini neri, sobbalzava anch’essa assecondando lo stesso ritmo. Era ‘la Nina’, che, quando aveva voglia di starsene da sola, se ne andava nel granaio a cercare di far ordine tra i suoi pensieri e, mentre pensava, di solito mangiucchiava qualcosa, fossero anche solo le unghie o le pellicine delle sue lunghe dita. Quel pomeriggio piluccava pigramente un grappolo d’uva nera.....



E' questo l'inizio del mio romanzo BUCCE D'ACINO.

Nato tra il 2006 e il 2007, con notevole fatica, ricordo. Fatica nel senso che mi sono trovata, più di una volta, a dovermi fermare per riuscire a trovare lo spunto, la 'chiave' per aprire una nuova porta e continuare a parlare di tanti e tanti personaggi che, all'epoca, hanno davvero affollato la mia mente. Ne ho contati addirittura una trentina. Ma poco importa. Quando si scrive di cose che potrebbero perfettamente stare 'non scritte' é come se quasi si entrasse in contatto con un mondo 'altro' che ti scrolla le spalle ed é come se ti dicesse che desidera essere rievocato, che ha bisogno di nascere.

La prima pubblicazione non é andata molto bene. Purtroppo i miei primi editori addirittura ne pubblicarono tutta una serie infarcita di banali errori  di stampa. Me ne accorsi e ottenni che venisse prodotta una nuova serie.

Ora, dopo vari disguidi (che preferisco non raccontare ma che vi lascio immaginare non siano stati assolutamente corretti nei miei confronti) ho provato a mandare il file ad Albatros edizioni, con i queli avevo già pubblicato STORIE DELLA FORESTA INCANTATA e LIEVI PASSI TRA I GIORNI. La nuova edizione, prevista per novembre 2012 é ancora in stand-by ma spero che a breve tutto si risolva.

 

Non so cosa dire, mi pare che tutto sia come bloccato, nella mia vita come in quella altrui.

Ogni situazione va a rilento.

Sarà solo colpa del sig. Monti?

Buona parte di colpa ce l'ha lui, ma tutti i casini che si scoprono di giorno in giorno non fanno altro che ricomporre uno scenario deludente, buio e confuso.

E' come se gli errori di tutti fossero arrivati ad un nodo cruciale che ci obbliga a cambiare punto di vista, a revisionare tutte quelle pseudo-certezze che fino a poco tempo fa regolavano la nostra vita.

 

Il cappellano di S. Vittore é stato recentemente accusato di aver stuprato dei giovani in carcere, per anni.

Il Papa, sordo come sempre (mi dispiace dirlo, ma é quello che penso) alla situazione sempre più pesante che sta attanagliando la Chiesa, se ne esce con un libro sull'infanzia di Gesù....tra poco é Natale..sarà un regalo gradito per molti..tempistica editoriale eccezionale!

E' di pochi giorni fa l'altro agghiacciante episodio nel quale si é scoperto che l'ex direttore sanitario di un famoso carcere napoletano viveva con i miseri resti di moglie e figlia murati nella sua stessa casa..le donne erano sparite molti anni fa e lui non ne aveva nemmeno denunciato la scomparsa!

 

Tutte le volte che sento queste assurdità mi dico: mi faccio troppi dilemmi quando scrivo per star vicino alla realtà...la vita vera é ben più incredibile e inimmaginabile di ogni storia scritta e inventata.

E questa realtà non mi piace.

Solo che la protesta fine a se stessa produce poco più di nulla, se non, semmai, altra rabbia a vuoto.

Io faccio quello che penso sia giusto poi, ognuno farà le proprie considerazioni, se avrà voglia di farle.

Scusatemi anzi, miei carissimi lettori, se ultimamente scrivo poco, ma é come se percepissi l'inutilità di andare a sondare situazioni e pensieri in un momento nel quale non percepisco nulla in divenire.

Auguro a me e a tanti come me che incominci, davvero, sotto molti punti di vista, un cammino nuovo, diverso, più attivo, più armonico, con un briciolo di rispetto e dignità in più, almeno...

Rispetto e dignità, per sé e per gli altri: le stesse parole del post precedente che mi tornano in mente e che vedo davvero, in momenti come questo, come l'unico toccasana....

 

 

3 commenti:

  1. In un secolo, quello appena trascorso, il mondo è cresciuto in maniera troppo esponenziale; male e soprattutto cancellando antichi modi di fare classificati come obsoleti di fronte al nuovo che avanzava. Due guerre mondiali e una conflittualità perenne in ogni continente, non sono servite a nulla. La saggezza, obbligata subito dopo l'orrore, ci ha portato a una frenesia di vita che porta solo al bisogno materiale di soldi, come quest'ultimi fossero il toccasana di tutto. In nome di questi singolari pezzi di carta, si ammazza, si obbliga altri esseri umani alle più basse nefandezze, si perde la dignità, si chiudono gli occhi di fronte a fatti ingiustificabili verso i quali si trovano scuse incomprensibili. La Chiesa che dovrebbe interpretare la voce di Cristo, ormai è una babele di porporati in perenne lite per il potere, quello temporale sfuggito loro di mano nell'800. L'inutile sfoggio di paramenti e di scenografie, come l'esaltazione dell'immagine diventata credo assoluto, provocherebbe disgusto anche a Gesù Cristo se fosse presente. A ruota i comuni mortali entrano nello stesso giro infernale, si appropriano di tutto quello viene loro proposto in nome di una modernità che non ha nulla a che fare con il vivere comune; le giovani generazioni frastornate seguono a ruota incapaci di opporsi. Fino a quando... la ruota s'inceppa e tutti, giorno dopo giorno, si guardano smarriti e si chiedono dove sono andate a finire tutte le certezze effimere sulle quali è stata costruita la grande menzogna: La realtà, quella che ai nostri nonni sembrava dura da digerire anche se modificabile con volontà e saggezza, appare ormai come la montagna invalicabile che crea angosce, paure, panico. Di me hanno sempre detto che sono un inguaribile pessimista perché nei miei scritti, non faccio sconti al vissuto quotidiano; sono però fondamentalmente convinto che ritornare con i piedi per terra e riconsiderare le cose con più umiltà e serietà, dovrebbe dare all'uomo quello spunto necessario per ridare a sé e agli altri quel rispetto e dignità che abbiamo perso per strada. Dico dovrebbe perché è scientificamente provato che la razza umana, deve autodistruggersi ciclicamente dopo ogni epoca più o meno felice, per ricominciare una nuova vita. Forse è questa la fine del mondo che alcuni burloni stanno agitando come spettro sotto il naso di altri; io, per parte mia, preferisco combattere la mia battaglia che non significa imbracciare fucili oppure obbligare altri uomini a fare quello che voglio io ma far loro capire che i primi artefici del nostro destino siamo noi stessi, soprattutto se desideriamo pace e serenità: volenti o nolenti.

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  2. Ho atteso prima di risponderti perché, in realtà, pensandoci bene, nulla ho da dire. Trovo vero quello che dici e potrei solo ripetere perciò cose già dette. La realtà é questa, ma, come sempre, dipende dai punti di vista. C'é chi la vede orribile e chi nemmeno ne percepisce le tinte, c'é chi 'vede' il meccanisco come se fosse all'esterno di esso e chi c'é talmente dentro che non sa nemmeno dov'é. Credo sia sciocco pensare di essere tra i pochi ad avere questo punto di vista pessimistico, credo che, anche per via della crisi generale, tanti stiano riflettendo, o almeno lo spero. Cmq secondo me un piccolo spiraglio c'é; ne parlerò nel prossimo post.

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  3. Mi piace la tua risposta, rimango in attesa del prossimi post

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