domenica 30 dicembre 2012

RITA

Si sa già, e sono passate solo poche ore.
Su Wikipedia c'é già la data della sua morte, e quel giorno, che non é ancora finito, é oggi, 30 dicembre 2.012.
Lei, Rita Levi Montalcini, ci ha lasciati, dopo 103 anni di una vita vissuta intensamente come poche altre.
Non siamo così bravi a capire quando nasce una stella.
Oltre 2000 anni fa ci fu bisogno della famosa cometa per farci capire che era nato il Cristo, Luce del Mondo e Pietra di Scandalo, che avrebbe rotto le convenzioni finora esistenti...peccato che ora se ne sono accumulate altrettante, di convenzioni, su quello che é stato il suo insegnamento e questo, sicuramente, a pro di pochi e a discapito dei più.
Ma noi non siamo così bravi, dicevo; non sappiamo leggere quello che sarà di ogni essere vivente.
Ci siamo invece accorti, con inaspettata mestizia, che proprio oggi si é invece spenta una stella.
Una di quelle rare persone che ti fanno dire "Accidenti, ma allora  il genere umano vale, é importante, é nobile, ha delle potenzialità smisurate e io sono orgoglioso di appartenerci!"
 
Mi fa ulteriormente riflettere la morte di una tale Donna in un anno che si sta chiudendo tra le polemiche sorte circa il balzano avviso che un prete ligure ha fatto affiggere alla porta della sua chiesa, dove affermava che buona parte dei molteplici episodi di femminicidio ha a che fare col fatto che le donne sono delle 'provocatrici'.
Si, lo so, di femmine 'provocatrici' ce ne sono a bizzeffe. Però, una domanda vorrei fare a quel prete: "Ma perché la maggior parte delle donne sono uccise da compagni, mariti ed ex?"
Non é forse che, nella maggior parte dei casi, c'é piuttosto un modo marcio, sbagliato, insensato, di intrattenere il rapporto uomo-donna? 
In India, proprio oggi, i funerali di una giovane stuprata da un gruppo e quindi massacrata di botte.
In Italia, credo ieri sera, un bambino viene dato alla luce in un bagno di un McDonald e abbandonato nella gelida acqua del water....pare che fuori dal locale un uomo  attendesse in macchina la giovane donna che aveva appena partorito...e qui scusatemi...si, lei ha colpa di aver agito così ma...e quell'essere che la attendeva in macchina????
 
Ci sono infiniti modi di essere donna.
Ci sono altrettanti infiniti modi di reagire.
 
Credo che ognuno, anche solo analizzando le proprie storie personali o quelle di vita vissuta da amici o conoscenti abbia veramente molto su cui riflettere.
Tra l'altro, anche per via di discorsi recenti con varie persone che fanno parte della mia cerchia, sto constatando con grande amarezza che, se da una parte si moltiplicano le cosiddette 'donne facili', dall'altra é anche vero che ci sono uomini che, nella maggior parte dei casi, non sono 'uomini' come li abbiamo sempre pensati. Si tratta per lo più di persone fragili, che non sanno reagire, che preferiscono non pensare, e che nemmeno sanno riconoscere il valore di quelle donne che invece credono ancora ai sentimenti, ai valori, e cercano di proteggerli con dignità....quelle che una volta venivano definite 'per bene'. Ma, se guardiamo bene, 'per bene' non é nessuna donna per certe teste ottuse.
Ricordo una tristissima frase che mi disse mia madre tanti anni fa.
Volevo fare una vacanza di qualche giorno con il mio fidanzato, che già conoscevo da qualche anno e avevo oltre 20 anni. Mio fratello, con la sua fidanzata, era già stato via senza problemi.
Quando le dissi 'Perché lui si e io no'? La risposta fu 'Perchè l'uomo ha sempre il cappello'....
Lascio a voi le conclusioni.  
In onore di Rita e per concludere con una parvenza di positività un argomento così scottante, desidero lasciarvi qualche sua frase, trovata qua e là nei numerosi link su internet al suo riguardo. Sono quelle rare perle di saggezza che fanno sempre bene...
Oggi, rispetto a ieri, i giovani usufruiscono di una straordinaria ampiezza di informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai giochi che stimolano la loro capacità creativa). Creano per loro una realtà definita che inibisce la loro capacità di “inventare il mondo” e distrugge il fascino dell’ignoto. »
 
 
Levi-Montalcini ha sempre affermato di sentirsi una donna libera. Cresciuta in «un mondo vittoriano, nel quale dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilità», ha dichiarato d'averne «risentito, poiché sapevo che le nostre capacità mentali - uomo e donna - son le stesse: abbiamo uguali possibilità e differente approccio».
Ha rinunciato per scelta a un marito e a una famiglia per dedicarsi interamente alla scienza. Riguardo alla propria esperienza di donna nell'ambito scientifico, ha descritto i rapporti coi collaboratori e studiosi sempre amichevoli e paritari, sostenendo che le donne costituiscono al pari degli uomini un immenso serbatoio di potenzialità, sebbene ancora lontane dal raggiungimento di una piena parità sociale.
 
Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi..!
"Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente".
 

3 commenti:

  1. Nulla da aggiungere alle tue parole, se non che è stata l'antitesi delle donne spettacolo(in tutti i sensi) che da vent'anni a questa parte dominano la scena politica e "gossipara" di questa nostra italietta. Se penso a questa donna, ripercorro la sua vita e leggo che da giovane si è creata un laboratorio semi clandestino in casa, che ha dovuto fuggire dal razzismo imperante di quei tempi, che ha avuto il coraggio di sperimentare su se stessa le prime esperienza di laboratorio da lei fatte come ricercatrice, mi chiedo con che coraggio gli utili idioti che ancora siedono nel Parlamento italiano l'hanno insultata, denigrata e messa alla gogna. Per loro solo applausi a ogni nuova conquista da esibire nell'Harem e nelle televisioni compiacenti. Cara Professoressa , hai scelto di andartene a poche ore dalle celebrazioni per il nuovo anno in arrivo, forse hai voluto dare un segnale; con 103 primavere alle spalle ci hai fatto capire quanto labile sia il confine tra il tempo che passa inesorabile e la morte stessa che risolve, a modo suo, tutti i problemi che ci rincorrono.

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  2. Credo che, nonostante gli altisonanti e meritatissimi titoli onorifici che ebbe (tu stesso la chiami 'professoressa' e lei fu, come tutti sappiamo, Premio Nobel per la medicina) avrebbe forse voluto solo farsi chiamare 'Rita': una Donna che ha vissuto pienamente ogni giorno della sua lunga vita, a modo suo, con enorme coraggio e totale impegno. Le persone di intelligenza superiore non danno importanza alle onoreficenze; servono più agli altri che a loro:-) Buona Anno Checcus!

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