sabato 7 settembre 2013

MARILYN....E LE ALTRE

Una delle poche cose di cui ho una rara certezza é che il CASO NON E' MAI CASO ma, semmai, un tassello del destino che non aspettava altro che di essere osservato, raccattato e incastrato nei meandri della propria vita.
Nel luglio scorso, quando, tra le altre cose di lavoro e della mia vita, stavo anche sistemando gli ultimi particolari relativi all'evento AMORE & FOLLIA, che poi si é felicemente realizzato la sera del 2 agosto, mi é capitato di trovare, casualmente, su FB, un'immagine di Marilyn e un aforisma che, guarda caso, ho sentito subito che potessero far parte a pieno titolo di quello che stavo realizzando.
L'immagine di Marylin l'ho utilizzata per il cartellone pubblicitario mentre l'aforisma é diventato l'inizio del mio evento.
Vi ripeto, come già dissi durante la presentazione. Non so veramente perché l'abbia creato, questo evento. Non c'é stato assolutamente il desiderio di diventare famosa o di vendere libri, né questo era l'intenzione dell'amico e collega Danieletto. E' stato solo il desiderio di buttare un sasso in un mare placido fatto di vite che spesso tirano avanti maldestramente e che spesso fanno finta che invece tutto vada bene.
L'Amore, cantato da poeti, scrittori e musicisti e da un'infinità di cuori anonimi, é una medaglia dalla doppia faccia; l'una é bella, l'altra no. L'una é fatta di dolcezza, di speranza, di espansione, di desiderio, di leggerezza e l'altra, immancabilmente, ci conduce alla fatica, alla sofferenza, allo scotto dell'incomprensione, del silenzio, del rifiuto.
Per questo ho voluto che l'immagine di Marilyn fosse bicolore. Lei é sempre lei, bellissima e ineguagliabile, ma é chiara e scura, il Bene e il Male, l'eterna lotta che crea il principale dinamismo nella nostra vita. 

Alla mia età e con il mio vissuto alle spalle, come anche con le storie di tanti che so, non ce la faccio più ad essere serena, o meglio, a fare finta che la vita sia una passeggiata. Non lo é per nessuno. Non lasciatevi ingannare; chi dice che non é così forse mente o forse, beato lui, non ha ancora realizzato la verità, ma questa ingenuità non durerà certo per sempre....
Qualche sera fa ho visto qualche video di Marilyn e sono rimasta colpita dall'immagine che vedete all'inizio. Io, che pure sono una donna, non riesco a fare a meno di elogiarla....sarà perché, nei tempi in cui le sue immagini vennero scattate, ma non c'era photoshop. Non é come ora che tutte noi, donne 'normali' siamo tormentate dall'assurdo desiderio di assomigliare a immagini ritoccatissime. Ma nel suo caso la bellezza addirittura viene in secondo piano rispetto alla purezza del suo sguardo. Quello che 'sento' é che secondo me lei incarnava l'essenza dell'essere donna; un misto d fragilità e solarità, di grazia e intelligenza....Doti che credo ogni uomo cerchi in una donna e che tuttavia, una volta consolidato l'eventuale rapporto amoroso, difficilmente apprezza come vere doti. Se la donna é troppo bella ne diventa geloso, se é troppo fragile dice che é nevrotica, se é solare magari gli dà sui nervi e se é intelligente gli dà fastidio perché lo sorpassa in tante situazioni...se poi ha soldi o successo, non ne parliamo. Giusto poco fa ho visto uno spezzone di un film sulla vita di Liz Taylor e Richard Burton...lui era furibondo con lei perché lei aveva vinto l'Oscar e lui no! Povera Liz...aveva pure la colpa di essere troppo brava.....
Credo che sia l'orgoglio mal riposto che rovina gran parte dei nostri rapporti.
L'orgoglio personale, noi donne, siamo abituate a tenercelo in tasca.
Se ne sta lì, buono buono e, se siamo innamorate, mai andremmo a sventolarlo in faccia al nostro uomo. Tante volte sappiamo che é meglio 'fra finta' che sia lui il più importante dei due.
Per gli uomini no, é quasi impossibile che si verifichi la medesima situazione, semmai il contrario.
E così i rapporti diventano sempre più ammalati fino a morire di una sorta di asfissia, quando invece credo bisognerebbe vedere le qualità dell'altro semplicemente come una marcia in più da dare alla vita insieme.
 .
Ecco perché ho fatto iniziare l'evento con l'aforisma di cui vi dicevo e che così  recita:

I rapporti umani sono spesso un disastro perché gran parte dell’ umanità non comprende che entrare nel cuore dell’altro non è una conquista ma una straordinaria opportunità.
  

4 commenti:

  1. Hai ragione quando dici che l'amore cantato ha una doppia faccia, forse perché di tutti gli aggettivi che hai usato, è rimasto solo il desiderio e la leggerezza di un modo di vivere lontanissimo da quegli schemi di dolcezza, serenità, conoscenza, basata sulla stima reciproca e convinzione di costruire qualcosa di positivo assieme. Inevitabilmente succede che il castello di carte, perché se non fosse tale ci sarebbe almeno una possibilità di rimettere insieme i cocci, a un certo punto crolla miseramente con tutti gli accessori che vediamo quotidianamente, specie se ci aggiungiamo anche la crisi economica che, nel bene e nel male, ha funzionato da collante(quando ce ne sono); mi fermo qui perché sono discorsi che ormai sto ripetendo fino alla noia. Mi voglio soffermare invece sull'orgoglio tra uomo e donna da te messo sul piatto; io a suo tempo ho cercato per prima cosa, proprio di applicare questo concetto, a volte anche un po' sbeffeggiato da amici, sempre pronti a consigli. Ero convinto nell'assoluta parità tra noi due (io e mia moglie naturalmente) e cercavo di metterlo in pratica sempre. Che tu ci creda o no, ho ottenuto l'effetto contrario; da un lato c'è stato da parte sua una specie di rigetto, specie quando si era con estranei di questo mio comportamento, insomma non mi considerava un uomo con le palle e di conseguenza ha cominciato quel lento stillicidio di rancorosità e di prevaricazione nei miei confronti che mi ha portato al divorzio. Quindi l'orgoglio, posso dirlo con tutta tranquillità, è una brutta bestia ma ormai, con l'emancipazione, ce l'avete nel DNA anche voi donne. Di Marylin, cosa vuoi che ti dica, sicuramente non era un'intellettuale ma non voleva neanche passare per donna stupida, oca, come si diceva a quei tempi e anche tutt'ora. Un corpo meraviglioso che sicuramente poteva essere sfruttato in altro modo ma la società di quei tempi, quella sì assolutamente maschilista, la vedeva come icona del sesso, una donna sulla quale creare fantasie erotiche. Va da se che una volta capita l'antifona, chi l'ha lanciata ha premuto l'acceleratore su questa immagine. Era sicuramente sensibile e quella parte non le si addiceva anzi a lungo andare ha cominciato ad odiarla, fino ad arrivare alla soluzione estrema a soli 36 anni, quasi a voler vendicarsi di chi l'aveva sempre considerata come una bambola gonfiabile da portarsi a letto con l'immaginazione. Nessuno di quelli che l'hanno spinta al suicidio si è mai vergognato pubblicamente del suo comportamento, "morto un Papa se ne fa un altro" recita con indifferenza chi guarda solo ai propri interessi fregandosene di tutto e di tutti.

    RispondiElimina
  2. Ognuno fa la proprie considerazioni in base al proprio vissuto o 'percepito' nonché in base ai componenti della propria anima....l'orgoglio rimane comunque una brutta bestia e, che se ne stia annidato nel cuore di un uomo o in quello di una donna, l'effetto é, purtroppo, il medesimo: una CATASTROFE!

    RispondiElimina
  3. Parole che condivido, cara Annalisa, e aggiungerei, quasi inevitabili, quando si raggiunge l'età in cui ci si sa anche guardare indietro senza spaventarsi né nascondersi.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  4. Ti ringrazio, Paola carissima. So che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Peccato che le persone che la pensano come noi siano un po' troppo poche...o comunque questo é quello che io percepisco.

    RispondiElimina