domenica 8 dicembre 2013

GOOD JOHN







La risposta è amore e potete starne certi 
l'amore è un fiore, bisogna lasciarlo crescere.

John Lennon (Liverpool, 9 ottobre 1940 – NYC, 8 dicembre 1980)


Ieri sera ho visto casualmente una sorta di documentario sulla vita di John Lennon, o meglio, su una parte della sua vita. Gli anni vissuti in America con Yoko Ono, poco prima di morire, esattamente questo stesso giorno di 33 anni fa. Il documentario era costituito da molti video con la voce originale di John. I sottotitoli traducevano le sue parole mentre scorrevano molte immagini felici. John, Yoko, il piccolo Sean.  
Non avevo mai sentito la sua voce se non nelle famosissime canzoni che noi tutti conosciamo. Aveva una voce tranquilla, quasi banale. L'ho visto fare il pane mentre il piccolo Sean trotterellava in cucina. John diceva che a causa del grande successo e dei numerosi viaggi che ne erano seguiti, non era riuscito a godersi il figlio che aveva avuto dalla prima moglie. Ora invece, alla soglia dei 40 anni, aveva preferito lasciare a Yoko la conduzione dei suoi affari per il semplice motivo che lei ci sapeva fare ben meglio di lui. John Lennon casalingo e baby sitter: chi l'avrebbe mai detto?  John che aveva attaccato due grandi foto di Sean accanto agli altoparlanti nella sala di registrazione dove poi aveva ripreso a creare e produrre musica. E' stato bello vedere come fosse tutto immensamente semplice e naturale in ogni sua scelta. Credo che dipendesse dal fatto che, nonostante il successo mondiale, nonostante una vita sicuramente caotica, John abbia avuto il raro privilegio di comprendere e condividere l'Amore con la A maiuscola; quell'unico sentimento che riesce a dare una risposta a qualsiasi evento, a ogni domanda, a ogni dubbio, con una semplicità e una naturalezza che sono assolutamente inimmaginabili alla maggior parte delle persone. Tante volte ci si arrabatta in faticosi compromessi, e poi c'é il risentimento, e poi c'é l'antipatia e poi magari anche l'odio...e così si vive solo male. A volte penso che sia amore anche dire a una persona che amavamo che non la si ama più; c'é più onestà, c'é più chiarezza, ci si sente più liberi e al tempo stesso si offre più libertà (e spesso si recupera anche in dignità personale). Però capisco, non é cosa facile. Bisognerebbe che fossimo tutti allo stesso livello di comprensione di certe cose che sono e rimangono più vicine al Lassù che al Quaggiù.
Chissà, forse é per questo che John se n'é andato via di qua a soli 40 anni........

2 commenti:

  1. Sicuramente tra tutti e 4 i Beatles è stato quello più mentalmente libero e questo la dice lunga sulla sua fuoriuscita dal gruppo, quando molto probabilmente ritenne di non avere più nulla da esprimere in compagnia e preferì navigare da solo. Fu proprio questa sua libertà che portò a considerare certi aspetti del suo lato "umano" fuori dal contesto del grande musicista quale era diventato. Dei soldi non glie ne fregava niente anzi i maligni dicono che fu proprio Yoko la causa scatenante della sua uscita dal gruppo, quando oltre agli interessi di John, voleva curare anche quelli dei Beatles. Fu sempre una figura sconcertante e inquietante ma perfettamente in linea con il Lennon pensiero. Perché tutta questa introduzione, perché la tua descrizione dell'amore inteso come un qualcosa di surreale da parte di VIP che in teoria pensiamo facciano una vita fuori dalle regole, si scontra con l'assoluta normalità che questi vogliono vivere nella loro privacy. Lui sicuramente apprezzava il successo che gli dava una libertà economica e individuale fuori dalle logiche di un comune mortale. Io sono più propenso ad apprezzare l'amore, come quello che descrivi, associandolo alla vita quotidiana di due persone normali con tutti i loro problemi, difetti, ansie, paure per l'avvenire dei figli, tutte cose che frenano slanci di amore entusiasta e portano inevitabilmente alla fine di quest'ultimo. Se un uomo e una donna riescono a rinnovare la dolcezza di un sentimento anche quando problemi insormontabili si sovrappongono creando, come dici giustamente, risentimento, incomprensione, compromessi spesso fatti in nome dei figli che non c'entrano nulla con i genitori, ecco io sono sicuro che quelle persone hanno fatto la quadratura del cerchio senza tanta fatica matematica.

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  2. Sono tutti pensieri che condivido.
    Una precisazione: Lennon non è uscito dal gruppo, il gruppo si sciolse, e sicuramente per tante dinamiche interne, e ne diede il comunicato ufficiale proprio McCartney, dopo che il gruppo ultimò Abbey Road (in cui lo stesso McCartney ebbe un ruolo importante di coesione), e dopo che ci furono altre controversie su Let it Be, che uscì con un anno di ritardo, già dopo lo scioglimento della band. Nel frattempo sia Lennon che McCartney avevano già intrapreso i loro progetti solisti, ma a livello legale erano ancora Beatles, e ci tenevano ad ultimare il disco d'addio. La notizia ufficiosa e poi ufficiale di Paul (condivisa certamente da tutti), per il tempismo, sorprese lo stesso Lennon, forse perché effettivamente lui si sentisse più lontano degli altri dal progetto, e forse più legittimato a fare il primo passo. Ma il gruppo intero cessò l'attività, non fu Lennon a lasciare... Solo per dovere di cronaca, tutto qui... un saluto!

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